25 dicembre 2006

Buon Natale a tutti. Di cuore.
Se avessi tempo vi scriverei la poesia di Natale (non quella da bambini!), ma devo prepararmi per andare a consegnare i regali al mio esercito di cugini e cuginetti... Adoro fare i pacchetti regalo, farli tutti diversi, ma sempre precisi precisi... Mi diverte un mondo.
Uffa, mia madre mi chiama perché vada a prepararmi. Scriverò appena possibile.
Un bacio

20 novembre 2006

Oggi non va. Oggi non è andato niente. Ammetto di essere irritabile di mio, quindi questa partiva come una giornata no. Ma non me n'è andata bene una. Ero d'accordo con Alessandra, dovevamo vederci alle tre per Composizione. Stamattina Stefano mi dice che ci vediamo alle tre per Politiche Urbane e io gli dico che sono già d'accordo con Ale per fare Composizione proprio a quell'ora, ma lui mi mostra il messaggio di lei che si dice disponibile e d'accordo. E va bene, tanto sono entrambe cose da fare. Ma avvisare è fuori moda? Stefano sapeva che tanto ero a Cagliari, ma Alessandra non poteva rendermi noto il cambiamento di programma? Solo perché saltuariamente mi piace sentire che la gente mi prende in considerazione, o che si ricorda della mia esistenza anche per semplice gentilezza, non solo per esigenza. Però vabbè. In mattinata scopro che c'è la presentazione dei plastici finalisti del Betile con tanto di intervento di Zaha Hadid, progettista vincitrice. Oggi alle tre. Caspita, quanto mi piacerebbe andarci, quando ricapita? Ma ho il laboratorio con gli altri, c'è tanto da fare... Ci rinuncio. Vado a pranzo e come sempre metto a registrare Viva Radio2. Ma sbaglio e registro Radio1, così dovrò registrare stanotte tra le undici e mezzanotte. Che bello, domani mi devo svegliare alle cinque perché c'è lezione alle otto. Alle tre sono in dipartimento, arriva Stefano e mi dice che Alessandra non viene perché va a sentire la Hadid. E mi sembra ovvio. Dillo e ci andiamo tutti, mica interessa solo a te. Alle cinque arriva Alessandra per la correzione di Composizione. Su due tutori ce n'è uno. Quindi le correzioni vanno lente. Non correggiamo perché ormai son le otto. Allora ci diamo appuntamento per domani alle tre. Peccato che io ho una relazione intera da fare per venerdì e attualmente ho solo la copertina. E non è solo oggi, maledizione. Ho passato giorni a fare una tavola e il pc di Valeria non l'apriva e lei l'ha rifatta. In dieci minuti. Non è possibile. Mi sono consumata gli occhi e la testa su quella tavola. E l'ho fatta io perché lei non ne poteva più di cartografie. Ma maledizione. Non è questione d'altro, solo che magari ora avrei fatto gran parte della tesina, o almeno avrei le diapositive a posto e belle precise. Oh Vale, se mi leggi, non ce l'ho con te. Ma sono giù perché ho faticato ore e ore e ore per niente, penso che tu mi capisca. Sto male. Sono preoccupata per tutto quello che c'è da fare. Ma soprattutto sono stanca.

21 ottobre 2006


Luuuuunga assenza. Provocata da un malvagio infido dialer che fa di tutto per portarmi su siti porno e connettermi a numeri dell'altro capo del mondo. Non so se me ne sono liberata, ma ci spero fortemente.
E oltre questo? Mmmh... Pressoché sempre all'università. Mille laboratori e millemila cose da fare! Ieri sono stata a una mostra itinerante su Jörg Schlaich... Per chi non si interessa del settore, è quello che ha fatto il progetto per il World Cultural Center (insomma, la ricostruzione delle torri gemelle) ed è arrivato secondo. Ma a quanto pare il progetto del primo è irrealizzabile, quindi dovrebbero fare il suo. La mostra è semplicemente da vedere. In fretta perché da qua scappa il 28 ottobre. Poi le guide son colleghe del quinto anno, ci abbiamo pure fatto amicizia. A parte questo, le opere di Schlaich sono meravigliose. Veramente un cervello che riesce a fondere l'ingegneria e l'architettura in una maniera splendida e sconvolgente. Torri che servono solo a salirci e guardare il panorama, ma sono superfici rigate (i non matematici mi perdonino) e pressoché interamente in trazione. Ponti sorretti da un unico pilone di granito che li attraversa e resta anch'esso in trazione (qui c'è il barbatrucco: è armato all'interno! per me è anche un omaggio ai primi esperimenti sulle armature degli edifici, quando invece di usare il calcestruzzo si foravano le pietre da costruzione, si passavano i tondini d'acciaio nei fori e si riempiva lo spazio rimanente con malta). Specchi di Archimede che invece che a bruciare le navi nemiche servono a raccogliere energia (nel fuoco un macchinario a me ignoto che converte l'energia solare in energia elettrica o meccanica), oppure enormi "torri" di vetro che alla base si allargano a dismisura e creano correnti d'aria calda che fanno muovere turbine e dunque creano energia... Ponti o coperture in vetro che mostrano il proprio grafico dei momenti negli irrigidimenti. Ponti che invece di dividersi in due parti per lasciar passare le navi si sollevano. Geniale, spettacolare, meraviglioso. Ogni cosa è così profondamente legata alla natura dei materiali che usa e alle forze in gioco, che una volta visto sembra ovvio. Sembra naturale. Ma per farle dal nulla serve una mente superiore. Ingresso libero. Chi la vede mi faccia sapere.
Altro aggiornamento: come da tradizione litigo con i tutor. Credo che non ci sia stata nessuna materia per cui non ho avuto parole con i tutor, se c'erano. Ho discusso con quello di fisica, con quella di scienza delle costruzioni, con quello di composizione uno... Forse (ma non garantisco) non ho mai discusso con quella di analisi. In ogni caso il più recente è quello di composizione due. E stavolta mi ha preso male, non voglio più correggere con lui. E siccome al mio gruppo ne sono stati assegnati due, se quello competente continua a non presentarsi dovrò fare casino per cambiare, oppure non andare a correzione e correggere con il professore nel suo ufficio. Speriamo bene.
Per altre notizie tornerò.
Un bacio

20 settembre 2006

Mi conosci estremamente bene. Sai che sono e sono sempre stata la tipa del discutiamone, del chiariamoci, dell'affrontiamo la questione. Lo dimostra il fatto che sto scrivendo questo testo. E sai anche che poche cose mi fanno perdere le staffe, e che una di queste è una qualsiasi accusa ingiusta. Sai che le accuse ingiuste mi buttano a terra e mi fanno malissimo, perché contro quelle non ho difesa. Eppure, forte del tuo dolore, me ne hai rivolta una. Probabilmente sicuro del fatto tuo, sicuro che la ragione fosse tutta dalla tua parte. E mi hai accusata di una cosa falsissima. Per quello sono andata via così, mi sono offesa come ti sei offeso tu.

Te l'ho mai detto, in uno dei nostri infiniti dialoghi, che colleziono i bigliettini dei Baci? Ce n'è uno che continuo a trovare, sin da quando ero piccola, continuano a stamparlo e a metterlo tra la stagnola e il cioccolatino. Dice solo questo: arricchiamoci delle nostre reciproche differenze. Perché non può essere così? Siamo diversi! Soprattutto, a quanto pare, nel modo di vedere i rapporti umani. Chi sono io per pretendere qualcosa da qualcun altro? Solo i bambini hanno il diritto di pretendere, e solo i genitori hanno il dovere di dare. Ma soprattutto. Proprio in questo periodo, come fai a credere che non ti abbia pensato? Mentre ordinavo, e quando finalmente ho ottenuto, quel libro che significa tanto per entrambi, pensi di non avermi mai sfiorato la mente? Pensi che non abbia ricordato la volta che abbiamo scoperto di avere in comune quell'esperienza fondamentale? Pensi che non mi sia ricordata di quando abbiamo fatto quella gara per vedere chi ne ricordava di più, che ovviamente avevi vinto tu? Quello che non ho fatto sono i gesti concreti, gli squilli, i messaggi, le chiamate, gli incontri. Ma sei capace di accettare questa nostra differenza? So che non la comprendi, perché va troppo al di fuori della tua natura. Ed è reciproco. Ma puoi prendere in considerazione l'idea di accettarmi per come sono? Per me i sentimenti esistono indipendentemente dalle parole che li trasmettono. Tu sai perfettamente quanto bene ti voglio. Il fatto che non mi faccio sentire non cambia e non può cambiare questa realtà. D'altronde farmi sentire non può essere un obbligo. Se lo faccio deve essere spontaneo. E non puoi pretenderlo. Non puoi pretendere una cosa che va al di fuori della mia natura. Puoi accettarmi, o puoi cancellarmi. La decisione spetta a te. Se per una differenza di carattere sei disposto a dimenticare tutto ciò che è il nostro rapporto, io non te lo posso impedire.

Non conosci il mio affetto? Non ricordi il nostro rapporto? Io non ho memoria, tu ce l'hai; il rancore può vincerla? Ricorda quello che siamo, le nostre confidenze su tutto e su niente... Ti prego, non buttare via tutto. Io ti aspetto.

17 settembre 2006

Scienza delle Costruzioni. Non ho visto gli esiti, ma so di non averlo passato. E la cosa strana è che non me ne importa niente! Allo scorso appello l'hanno passato in due. Con 18. Stavolta c'erano cose che semplicemente non aveva spiegato. E la domanda è: come mai non lo odio per questo? Un po' è preoccupante... Non è da me. Boh, però va bene.

01 settembre 2006

Domani devo, devo, devo rimettermi a studiare. E non ne ho voglia! Neanche un po'. Però devo almeno provare, perché quest'estate ho dato solo un esame e tra gennaio e febbraio solo altri due, e ho paura di non passare al terzo anno. Non so quanti crediti ci vogliono. E poi vorrei rimediare al mio essere stata così improduttiva. Non mi piace non ottenere risultati, soprattutto quando fatico. Però uffa... Scienza delle costruzioni è pesante!!! E poi mi obbliga a ripassare pesantemente un mucchio di analisi, il che richiede tempo! Spero di riuscire a prepararmi in tempo. Ma in ogni caso uffa. Anche se non è la migliore disposizione mentale per studiare.
Un bacio

17 agosto 2006



Oggi mi va di inserire qualche foto. Qualche foto in cui mi piaccio. Sono pochine, ma si fa quel che si può ;)
Bacio

15 agosto 2006



Bene. Questi sono i miei cuginetti in un fotomontaggio fatto dall'evolutissimo cellulare di mio cugino. Lei si chiama Charline, suo fratello Antony. E il tema del giorno (dei miei pensieri), in un certo senso, sono loro. Mi spiego, o almeno ci provo. La cosa che mi colpisce è l'amore, istintivo e forte, per persone che fondamentalmente non si conoscono. Voglio dire, io e Antony ci siamo visti tre volte contando ieri e la maggior parte delle parole che mi ha rivolto erano "non capisco" o "non ho capito". Eppure gli voglio bene. Ma non da ieri, da prima di conoscerlo, da sempre. Sarà perché è mio parente, e spesso alla nostra famiglia riserviamo un bene incondizionato che può cambiare soltanto per motivi gravi? E allora come si spiega che voglio lo stesso bene alla madre di Charline? La maggior parte dei nostri dialoghi sono tentativi di traduzione (ieri del menù della pizzeria, ovviamente). Eppure le voglio bene, molto bene!!! E sono sentimenti che mi emozionano... Sono una persona fortunata. Molto.

Cerco di passare ad argomenti più leggeri, anche perché questa scena non si può non raccontare. Arriva il cameriere, dopo aver preso gli ordini delle pizze (con quanto orgoglio i miei cuginetti hanno ordinato da soli!) rifà il giro per chiedere cosa vogliamo bere. Il menù è troppo sintetico, quindi chiedo: "Che birre avete?". Lui fa un elenco, da cui io scelgo una Red Erik. "Ma lo sai che è rossa?". Allora... Prima di tutto dammi del lei, perché ho più anni di quanto sembri a te. Poi, per lo stesso motivo, non permetterti di intrometterti nelle mie scelte. Quindi, anche se non sembra, sappi che in fatto di birre ho una cultura molto più vasta della tua. Infine, se quelli della Ceres l'hanno dedicata a Erik il Rosso non l'hanno fato senza motivo! Così anche la gente ignorante di storia, sentendo o leggendo "Red", intuisce che si tratti di una birra rossa! Stupido cameriere inutile!!! Però ne abbiamo riso moltissimo. :) Rileggendo mi sembra giusto specificare che non ho offeso il cameriere rispondendogli così, mi sono limitata a dirgli "Sì, ne sono cosciente!", mentre le altre considerazioni sono state fatte in seguito. Tra l'altro il mio dolce fratellino ha assunto un'aria preoccupata e mi ha chiesto: "Silvia, ma lo sai che la Red Erik... è una birra?". E giù altre risatone.

Un bacio.

14 agosto 2006

Signore e signori... Vacanza!!!
E sono felice e rilassata e stanca e sonnacchiosa... E sto bene. Bene. Questo mi ci voleva... Una settimana di campeggio, circondata dalle tende di persone strane, ma perfettamente sola insieme al mio dolcissimo e bellissimo uomo. Come sono fortunata. Seriamente. Un po' mi sono anche abbronzata, anche se naturalmente nessuno in famiglia ha mostrato di crederci. Io stessa ci credo solo perché ho visto il segno del costume, che prima non c'era. Sono tornata ieri mattina... E ieri sera ho ricevuto un'altra proposta di vacanza che mi piacerebbe un mucchio; mio zio mi ha detto all'orecchio: Perché non vieni in Francia? Dai, è facile... Scendi a Parigi e io vengo a prenderti là! E a me, senza un buon motivo, son saliti due lacrimoni che ho ricacciato in gola un po' a fatica. Caspita se mi piacerebbe andarci. Lì c'è una parte specialissima della mia famiglia. Ora che sono venuti qui in vacanza mi dispiace non vederli abbastanza. Ma stasera pizza insieme. Peccato ci sia anche la rumorosa famiglia di mia zia che li ospita. Ma voglio godermi questa serata il più possibile. E senza commuovermi, anche se so che dopo ripartono e non li vedrò più almeno fino all'anno prossimo. Solita piagnona. Ma mi metterò d'impegno.
Un bacio.

26 luglio 2006

"Adesso ti faccio la domanda della lode." E io già mi metto l'anima in pace: per la legge di Murphy è qualcosa che non ho studiato. "Però guarda che è difficile... non è mica roba da Composizione Uno!" Eh vabbé, allora mi dia direttamente il trenta e non ne parliamo più! Svariati minuti per fare la domanda, pochi secondi per tirare mentalmente un dado, esce pari, rispondo: sì. Sbagliato, la "mia opinione" non coincide con quella del docente, niente prima lode della mia carriera universitaria. Sono comunque soddisfattissima e felicissima. Questo esame mi è costato una fatica infinita; inoltre ho potuto dare solo questo quest'estate... Se il voto fosse stato basso mi sarei disperata. E ora posso dormire e rilassarmi... Staccare la spina. Evviva :) Queste sono 2 pesantissime foto del plastico... La mia connessione lenta non mi dava speranza di vederle qui... Invece all'ennesimo tentativo ce l'ho fatta :)

15 luglio 2006


Bene. Dovrei essere a lavorare a un faticosissimo plastico (quando sarà finito arriverà qualche foto) e invece mi son trovata su google a cercare immagini di pulcini... Tra i vari link mi ha restituito questo. Merita. www.latteart.org/Your_Cappuccino.htm
Viva chi ha il coraggio di creare cose simili sapendo che non dureranno, e complimenti a chi ha il coraggio di berle senza magari aspettare che si raffreddino. Ma soprattutto grazie all'inventore della fotografia, perché così si possono bere cappuccini simili senza l'idea di compiere un atroce delitto.
Smack.

01 luglio 2006


Beh, buongiorno. Queste sono le mie prime parole sul mio blog. E ho sempre detto che non ne avrei mai tenuto uno, perché non ho la costanza di scriverci. Vedremo. Come prima cosa vorrei inserire qualche foto, spero di riuscirci! Così comincio a farmi conoscere, dato che penso che qui parlerò soprattutto di me, dando sfogo al mio enorme egocentrismo. Un bacio

P.s.: se non mi fossi spiegata... quella nella foto sono io. ;*