20 novembre 2006

Oggi non va. Oggi non è andato niente. Ammetto di essere irritabile di mio, quindi questa partiva come una giornata no. Ma non me n'è andata bene una. Ero d'accordo con Alessandra, dovevamo vederci alle tre per Composizione. Stamattina Stefano mi dice che ci vediamo alle tre per Politiche Urbane e io gli dico che sono già d'accordo con Ale per fare Composizione proprio a quell'ora, ma lui mi mostra il messaggio di lei che si dice disponibile e d'accordo. E va bene, tanto sono entrambe cose da fare. Ma avvisare è fuori moda? Stefano sapeva che tanto ero a Cagliari, ma Alessandra non poteva rendermi noto il cambiamento di programma? Solo perché saltuariamente mi piace sentire che la gente mi prende in considerazione, o che si ricorda della mia esistenza anche per semplice gentilezza, non solo per esigenza. Però vabbè. In mattinata scopro che c'è la presentazione dei plastici finalisti del Betile con tanto di intervento di Zaha Hadid, progettista vincitrice. Oggi alle tre. Caspita, quanto mi piacerebbe andarci, quando ricapita? Ma ho il laboratorio con gli altri, c'è tanto da fare... Ci rinuncio. Vado a pranzo e come sempre metto a registrare Viva Radio2. Ma sbaglio e registro Radio1, così dovrò registrare stanotte tra le undici e mezzanotte. Che bello, domani mi devo svegliare alle cinque perché c'è lezione alle otto. Alle tre sono in dipartimento, arriva Stefano e mi dice che Alessandra non viene perché va a sentire la Hadid. E mi sembra ovvio. Dillo e ci andiamo tutti, mica interessa solo a te. Alle cinque arriva Alessandra per la correzione di Composizione. Su due tutori ce n'è uno. Quindi le correzioni vanno lente. Non correggiamo perché ormai son le otto. Allora ci diamo appuntamento per domani alle tre. Peccato che io ho una relazione intera da fare per venerdì e attualmente ho solo la copertina. E non è solo oggi, maledizione. Ho passato giorni a fare una tavola e il pc di Valeria non l'apriva e lei l'ha rifatta. In dieci minuti. Non è possibile. Mi sono consumata gli occhi e la testa su quella tavola. E l'ho fatta io perché lei non ne poteva più di cartografie. Ma maledizione. Non è questione d'altro, solo che magari ora avrei fatto gran parte della tesina, o almeno avrei le diapositive a posto e belle precise. Oh Vale, se mi leggi, non ce l'ho con te. Ma sono giù perché ho faticato ore e ore e ore per niente, penso che tu mi capisca. Sto male. Sono preoccupata per tutto quello che c'è da fare. Ma soprattutto sono stanca.

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