01 giugno 2008

Trovata sul blog di Marco, la posto qui leggermente modificata e commentata in corsivo.
Sintomi che studi architettura
1. Sai che sapore hanno la colla e la balsa. E tra poco le sostituirò al sugo e alla pasta.
2. Ti chiedono continuamente: "E questa faccia?"
3. Hai cambiato il tuo vocabolario drasticamente ("dovere" è diventato "consegna", "palla" ha lasciato il posto a "sfera", "gente" a "destinatari"...) e c'è gente che non studia architettura e che ti corregge se dici "fondazioni" al posto di "fondamenta".
4. Non capisci la gente che può spendere meno di 10 euro in una libreria.
5. Odi che i tuoi genitori ti dicano "Vai a dormire!!!", "Se in ogni caso non riesci a finire... vai a letto!!!"... o anche semplicemente la domanda "Ti manca molto?" ti può irritare. Fortunati i fuori sede!
6. Sei stanco delle persone che ti dicono:"Io avrei voluto essere architetto, era il mio sogno... però..."
7. I tuoi amici che studiano altre cose non hanno lo stesso concetto di Dovere che tu hai, dicono sempre "Falla prima della lezione" o "Chiedila a qualcuno" o ancora peggio "Non la fare".
8. Hai dormito più di 20 ore di seguito in un fine settimana. Il mio record è 16, dopo la preparazione delle (inutili) tavole per il Fest'Arch costatami tre notti quasi in bianco e una interamente in bianco.
9. Puoi parlare con sicurezza del contenuto di caffeina nelle varie bibite e della loro rispettiva efficacia.
10. Non importa quanto ti sforzi per fare il tuo miglior progetto, ci sarà sempre qualcuno che dirà "Perché non gli metti questo, o gli cambi quello" o... "Sei sulla buona strada però ancora manca tanto...".
11. Hai ascoltato tutti i tuoi cd e mp3 in meno di 48 ore.
12. Non sei visto in pubblico senza occhiaie.
13. Quando ti invitano a uscire, subito dopo ti chiedono: "... o hai una consegna?"
14. Sei capace di riciclare l'impensabile quando si tratta di dover fare un modellino.
15. Hai ballato la Macarena con coreografia alle 4 della mattina senza una goccia d'alcool in corpo. Fatto.
16. Costantemente cerchi scuse per spiegare ai tuoi professori, di materie che non sono disegno, il perché non hai fatto gli esercizi.
17. Hai più fotografie di paesaggi ed elementi da usare in un disegno che della tua famiglia...
18. Qualcuno qualche volta ti ha detto "Sfaticato", "La tua università è super rilassante" o "Non è la più difficile delle università"... e avresti voluto ucciderlo. Fatto. Non ucciso, purtroppo.
19. I tuoi incubi riguardano il non finire qualcosa o il non riuscire a fare qualche consegna. O il rispondere bene a domande non riguardanti il programma ed esser comunque bocciata.
20. Puoi vivere senza contatto umano, cibo, o luce del sole, però non puoi fare a meno di stampare col plotter... un caos totale!
21. Ai tuoi genitori fa paura usare parole come "carino" o "brutto" davanti a te.
22. Non ti interessano le macchine sportive: un furgoncino è quello che può trasportare i modellini più grandi! State per caso pensando alla mia Panda Van e ai plastici di Montevecchio e Naracauli che ormai fanno parte del cascione?
23. Disegni cose spettacolari senza avere la minima idea del loro costo. E finché posso continuerò così!
24. Hai il marchio dell'architetto: un callo nel dito che appoggi sulla matita.
25. Riesci a dormire in qualsiasi posto, sopra tastiere, zaini, sui tuoi compagni, per terra... Anche in piedi.
26. Mille volte sei stato in un magazzino, nonostante ciò non ne hai mai visto uno!
27. Ogni volta che finisci di imparare un nuovo programma credi di essere super aggiornato, però poi ti rendi conto che ci sono almeno 1000 programmi nuovi per disegnare, che ancora non conosci...
28. Quando finalmente trovi il tempo per uscire, i tuoi pensieri sono: "Come sono progettati male i bagni della discoteca! Questa non è la migliore uscita di emergenza! Le scale non sono..."
29. Hai il tuo tipografo di fiducia che ti conosce bene e asseconda le tue crisi. Dannato Erik il Ladro!
30. Uno degli spazzolini da denti che c'è nel tuo bagno è del tuo compagno di laboratorio.
31. Tuo fratello crede di essere figlio unico.

Se non studi architettura per favore cerca di comprendere, perché a volte è molto difficile riuscire a capire! Per tutti gli architetti: l'unica consolazione è sapere di non essere gli unici... ma... chi ce l'ha fatto fare? Guai a chi dice che gli anni dell'università sono i più belli!!! Siamo dei veri pazzi! (Certo!... Altrimenti non avremmo mai potuto fare gli architetti!!!)

16 maggio 2008

Il tutor (Gongolo) mi ha vista con tre cellulari e mi ha chiesto: "Ma hai tre fidanzati?". Ora... la mia fantasia e quella di Stefano (soprattutto la sua) hanno partorito questa serie di possibili risposte:
"Certo: il titolare, il vice e la riserva!"
"No, ma conosco un sacco di gente che non si fa i cazzi suoi."
"Sì, ma sospetto che due se la intendano tra loro."
"No, solo uno ma ci diamo al borseggio."
"Sì, uno per orecchio."
"Solo uno, ma molto geloso."
"Con tre ho lo sconto comitiva."
"Il cellulare è uno solo, ubriacone!"
"Uno è mio, l'altro del mio amico immaginario, il terzo della voce che ho nella testa."
"Sono tre perché su ognuno funziona solo un terzo dei tasti."
"E' la nuova promozione della Vodafone: compra tre cellulari, bestemmia il triplo perché nessuno dei tre prende."
"No, ne porto tre perché sennò il mio si sente solo."
"Ma sono davvero tre? ...quattro anni di oculista per niente!"
"Sì, sono troppo dispendiosa per uno solo."
"No, sono un giocoliere con molti impegni."
"No, mi pagano per far da cavia nei test sui danni da elettromagnetismo."
"No, lavoro in un call center itinerante."
"No, ma mi aiuta a tirarmela tantissimo."
"No, ho comprato 3 cellulari per dargli i nomi dei tuoi neuroni."
...ne manca qualcuna? Se sì fatemi sapere.
Bacio

...questo post sta subendo troppi aggiornamenti in troppo poco tempo... Stefano, hai una fantasia infinita?!

15 maggio 2008

Nota per me: ricordare di non indossare calze imbarazzanti nei giorni della palestra. Potrebbero non rimanere nascoste nelle scarpe.
Soprattutto se sbaglio la distanza dal sacco e mi distruggo la caviglia come ho fatto martedì. Però fare gli addominali e lo stretching senza indossare le scarpe è piacevole, credo che mi scaviglierò più spesso. A parte gli scherzi, il dolore sta passando. E ho scoperto che il ghiaccio spray non mi sembra molto ghiacciato. E che le attenzioni del tipo: "ti fa ancora male?" mi intimidiscono. Ieri ho cercato di non sforzare tanto, oggi si torna in palestra e vediamo se e quanto mi farà male :) spero solo di non dover fare pausa! Non voglio stare lontano dal sacco... lo devo picchiare fortissimo! Se non mi sfogo su quello come faccio?
Un bacio.

11 maggio 2008

Io per te voglio essere come una trave. Insomma, calcolami un momento!

31 marzo 2008

Ammettiamo che io sia stanca, nervosa e preoccupata per le questioni di studio e per il tempo che non c'è e per qualunque altro motivo. Ammettiamo pure che siccome stiamo sempre appiccicate io finisca per non sopportarti, credo capiti a chiunque. Ammettiamo ancora che entrambi i fenomeni sopracitati avvengano anche a te (il secondo nei miei confronti). Non hai comunque giustificazioni per avermi dato dell'ipocrita. Ipocrita a me per averti espresso un'opinione che tu ritieni senza valore risolutivo del problema di cui si discute, che per tua stessa ammissione capisci molto meno di me. Ipocrita a me non lo dici.
Soprattutto mi sono rotta di tutte le tue sicurezze sul fatto che il tuo sistema di vita, le tue opinioni, le tue posizioni siano per forza quelli giusti. Impara a metterti in discussione, porca miseria. Impara a farti venire il dubbio. Impara ad ascoltare le posizioni degli altri senza sfornare a prescindere le tue. E magari mentre impari questo, impara anche il rispetto degli altri. Spesso credi di essere simpatica e non ti rendi conto di toccare tasti che per un motivo o per l'altro non ti puoi permettere di toccare. Vuoi perché non hai abbastanza confidenza (anche se magari può sembrarti di sì), vuoi perché certi screzi che a te sembrano risolti non lo sono del tutto, vuoi perché (ancora una volta) la tua convinzione di aver ragione su un certo argomento non ti permette di ironizzarci su. Perché magari io la penso all'opposto e il fatto che non abbiamo mai concluso la discussione non significa che io ti abbia dato ragione, e di nuovo rischi di offendermi o di ferirmi.
E poi mi sono rotta e strarotta di te e di tutte le persone come te che dicono di sé: "Io sono pazza/sclerata/speciale/diversa dagli altri/matta/superfiga/aggiungere a piacere". Se è veramente così, saranno gli altri ad accorgersene e a dirtelo. Pazza un cacchio. Sei una comunissima rompicoglioni.
Ok, io sono stanca e irritabile e tutto il resto, ma il problema è che tu sei sempre rompicoglioni e quando non sono stanca ci passo sopra. Non è che mi invento i difetti perché sono stressata. Sei proprio tu che ti prendi libertà che non ti devi permettere.
E poi. Sono d'accordo con te sul fatto che la spontaneità sia una cosa meravigliosa e di gran lunga preferibile a un fastidiosissimo galateo, ma la spontaneità non è una giustificazione per offendere gli altri non preoccupandosi mai di misurare le parole.
Ma te le devo dire, tutte queste cose. Lo so che te le dovrei dire man mano che succedono, ma è un casino per me. Ma devo riuscirci. Se ne stanno accumulando troppe. E poi rischio di passare per la pazza isterica che scoppia d'improvviso per una sollecitazione da niente.

06 marzo 2008

Ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami ascoltami. Questo volevo per il compleanno, altro che lettore mp3. Non avresti speso soldi e mi avresti fatto contenta. Ho bisogno di questo. E di un più generale cambio di atteggiamento, ma molti dei problemi si riassumono come sopra.

Ho anche bisogno di staccare la spina per qualche giorno. Ho veramente fuso. Sono stanca e non sopporto più nulla e nessuno. Bel compleanno.

Edit: sì, ce l'ho con lui.

20 febbraio 2008

Interno tardo pomeriggio, biblioteca. Profilo di due ragazze che studiano Idraulica. O che vorrebbero studiare Idraulica. L'inquadratura si allarga, di fronte alle due ragazze compare una coppia di fidanzatini. Che nonostante siano in biblioteca amoreggiano. Ma non come due fidanzatini normali... come due fidanzatini esibizionisti. Loro che si baciano, lui che le bacia il collo, lui che usa come cuscino il torace di lei (più o meno), loro che si sbilanciano pericolosamente sul banco... Ma soprattutto, schiocchi di baci, sospiri, chiacchiere non abbastanza sottovoce, mugolii (di lui) e simile colonna sonora. Le due ragazze (che per chi non l'avesse ancora capito siamo io e Lia) si guardano perplesse. Dettaglio delle mani di Lia che afferrano i tappi auricolari, la cinepresa li segue finché non si trovano in posizione. Primissimo piano di Lia che dice: "Li sento nonostante i tappi, non era mai successo". In intervalli sempre più brevi si vedono le due ragazze e i fidanzatini... Le ragazze cercano di ignorarli. Possono abbassare lo sguardo per non subire il video, ma non hanno protezione per l'audio. Anche un ragazzo seduto accanto ai Fidanzatini ha un'aria tra il perplesso e l'imbarazzato.

Io cercavo di studiare... non volendo essere aggressiva desideravo evitare di alzarmi per dir loro di smetterla. D'altra parte però ero molto nervosa per il disturbo prolungato. Così, siccome in medio stat virtus, ho acchiappato un post-it e ci ho scritto: "ALMENO FATE IN SILENZIO". Poi l'ho attaccato sulla parete divisoria che stava tra me e Fidanzatina. Fidanzatino e Fidanzatina leggono... Cercano una risposta adatta... Si rendono conto di non avere risposte valide (suggerimento: una possibile risposta inizia per "sc" e finisce per "usa"...) e non rispondono. Pochi secondi dopo Fidanzatino se ne va (sì, perché i suoi libri stavano da un'altra parte, lui era lì solo in gita!). Io e Lia riprendiamo a studiare, dopo brevi considerazioni sul mio gesto e i suoi effetti. Uno o due minuti dopo Fidanzatina si alza e mi fulmina con lo sguardo. Giuro che se lo sguardo fosse stato pallottola io sarei morta ieri sera. Poi Lia esce per andare in bagno, incrocia Fidanzatina sulla porta, Fidanzatina alle spalle di Lia la prende in giro e Lia vede la reazione sulla faccia di Fidanzatino. Che non è nemmeno capace di fingere indifferenza.

Fast forward su stamattina: Fidanzatina ci regala un altro sguardo d'odio non appena arrivata in biblioteca. Poi siccome non ha voglia di studiare, va a parlar male di noi a due suoi amici, seduti alle nostre spalle. Mi giro per parlare con Lia e li vedo, in tre, che ci guardano e sogghignano. Soprattutto uno dei due mi guarda fisso... Che si sia innamorato?! Quasi quasi gli mando un bacino.
Finalmente arriva anche Fidanzatino, la coppia è ricomposta e si esibisce nelle solite manifestazioni d'affetto; stavolta è seduta qualche posto più in là e l'udito non ne è disturbato.
In assenza di Lia, acchiappo il cellofono per sentire il mio amato ed esco dalla porta d'emergenza. Finita la chiamata rientro e li trovo... che appena mi vedono, sorridenti, si baciano.
Mi siedo. Li devo sopportare. Col cavolo! Mi alzo e gliene dico quattro.

Non so come ho cominciato il discorso. Immagino di aver detto qualcosa del tipo: "Dovete esibirvi ancora per molto?" o simili. Sintesi del dialogo con Fidanzatina (perché Fidanzatino non ha ancora acquisito l'uso della parola): io sostenevo che c'era un limite e lei che non stavano facendo niente; io ho ribadito (cito testualmente me stessa) che ieri stavano per accoppiarsi sul tavolo e che si sentiva lui mugolare; lei ha protestato con "non so cosa hai visto ma non è assolutamente così"; io le ho detto che era così eccome. Lei ha argomentato che anche noi a volte facciamo casino*; io ho replicato che tutti sbagliamo e che quando sbagliamo dobbiamo essere ripresi; lei ha detto "io non sono il tipo". Perché mi sembra ovvio che vai in biblioteca per studiare, non te lo lasciano fare e subisci. Mi sembra la cosa più naturale del mondo. Io protesto anche che lei non ha motivo di guardarmi male e che la deve smettere; lei risponde che non mi stava assolutamente guardando male (str()|\|#ate!), ma che semplicemente l'episodio del bigliettino li aveva fatti ridere in quanto rivolgeva loro un'accusa priva di sostanza. Ma secondo te??? Se mi accusi di qualche cosa di inesistente subisco o ti rispondo? O forse se non ti rispondo è perché hai ragione???**
In conclusione i tipi hanno un po' smesso a sufficienza di rompere e io sono fierissima di me perché non è da me trovare le @@ sufficienti per fare di queste cose. E infatti l'ho fatto in un momento in cui non c'era Lia. Però sono felice.
Un bacio.

*Secondo lei noi abbiamo fatto casino una volta che eravamo su messenger. A parte il fatto che non mi sembra di aver fatto casino quella volta, si è anche scoperto che la coppietta spiona che guardava fisso nel monitor del portatile di Lia... era la coppia dei Fidanzatini!!! Sempre loro a rompere!

**Lo so, l'ho anche scritto che io sono la prima deficiente che non riesce a rispondere alle accuse ingiuste. Ma io quando ricevo un'accusa ingiusta mi dispero, questi due mi hanno trattata da str()|\|#a. C'è una grossa differenza.

13 gennaio 2008

Dedicata a tutti i colleghi che non hanno ancora dato/passato Tecnica delle Costruzioni:

Ho il raffreddore da Fenu.
L'ho già detto che mi irrita terribilmente avere a che fare con la gente che non ascolta?
L'ho già detto che mio padre fa parte della categoria che ho appena nominato?
Va a finire che scrivo qui solo quando me la prendo con lui.
Stavolta non è grave, ma io me la sono presa perché sarebbe bastato ascoltare.
Preambolo necessario al racconto: il mio tenero fratellino studia a Pisa e là vive ormai da un anno e mezzo. Tranne rare motivate eccezioni, lo sentiamo al telefono tutte le sere. Ieri sera i miei genitori hanno deciso di comprarsi una webcam superultralusso affinché il fratellino, chiamandoci tramite Skype, avesse l'opportunità di ricordare tutti i giorni che faccia abbiamo noi tre. Ovviamente vogliono anche che lui faccia la medesima cosa, ma su questo fronte non hanno ancora ottenuto soddisfazione.
Stasera, la catastrofe: torno a casa e li trovo (ma và?) entrambi seduti davanti al portatile di Jamimamy che sorridono verso l'obiettivo e parlano della giornata trascorsa, mentre gli altoparlanti sputano le risposte del Grande Fratello. Manco a dirlo devo aggiungermi al quadretto, e l'angolo dove sta il portatile non è nemmeno spazioso. In una specie di gioco del Quindici mi trovo seduta accanto a mia madre. Mio padre si affaccia in cucina e recupera il suo ultimo prodigio culinario con l'intenzione di mostrarlo a mio fratello (manovra che ritengo immotivata... voleva forse fargli invidia?).
Senza indossare gli occhiali, stando in piedi, distante dal monitor e credo con le orecchie del tutto spente, avvicina il piatto da portata alla tastiera. Lo tiene troppo in basso, e non entra nell'inquadratura. Inoltre lo inclina rischiando di rovesciarne la parte liquida sul computer della genitrix - che non glielo perdonerebbe mai! Io, con occhi più sani dei suoi, vicina al monitor e al piatto pericoloso, vedo: a- che il piatto non entra nell'inquadratura, e b- che sta per verificarsi una catastrofe nucleare e intervengo per evitare il disastro.
Sollevo il bordo del piatto e contemporaneamente inizio a dire a Jamipapy, a volume piuttosto sostenuto (il che per me è pure insolito, ma nelle emergenze non si può andare tanto per il sottile), quali sono i motivi per cui lo sto facendo.
"Non entri nell'inquadratura e stai per rovesciare il liquido sulla tastiera!!!"
"Lasciami tenere il piatto come dico io che sennò non si vede nell'inquadratura!"
Ora... io sono vicina e tu lontano, io vedo bene e tu no e non hai nemmeno gli occhiali... Io ti parlo e tu non ascolti!!! A che serve lanciare l'allarme se viene ignorato?
...e fu così che il portatile di Jamimamy si salvò... le vittime che si sacrificarono per questo risultato furono un jeans e una coperta in pile. Per la gioia del mago Dixan.

Per la cronaca, Grande Fratello testimoniò poi che col piatto nella posizione in cui lo teneva Jamipapy non si vedeva assolutamente niente.

Bacio