07 giugno 2011
Due anni abbondanti che non passo di qua, trovo un commento (ero convinta che mi arrivasse la notifica via mail) e penso a mille cose. Al rapporto irrisolto e irrisolvibile con l'Imperatore, al mio atteggiamento nei confronti dello studio, al mio essere "medico pietoso". Ultimamente ci penso spesso. A volte percepisco nettamente che la scelta migliore sarebbe dire le cose come stanno, ruvide e senza infiocchettamenti. Ma non riesco a fare a meno di limare gli spigoli, nel messaggio come nella voce. E, come il proverbio annuncia, faccio danni. Scambio i lividi con le ferite, e spesso su persone a cui tengo. Alla luce di errori come questi (e non solo) tutto il mio impegno per diventare adulta sembra solo teorico.
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