17 agosto 2006
15 agosto 2006

Bene. Questi sono i miei cuginetti in un fotomontaggio fatto dall'evolutissimo cellulare di mio cugino. Lei si chiama Charline, suo fratello Antony. E il tema del giorno (dei miei pensieri), in un certo senso, sono loro. Mi spiego, o almeno ci provo. La cosa che mi colpisce è l'amore, istintivo e forte, per persone che fondamentalmente non si conoscono. Voglio dire, io e Antony ci siamo visti tre volte contando ieri e la maggior parte delle parole che mi ha rivolto erano "non capisco" o "non ho capito". Eppure gli voglio bene. Ma non da ieri, da prima di conoscerlo, da sempre. Sarà perché è mio parente, e spesso alla nostra famiglia riserviamo un bene incondizionato che può cambiare soltanto per motivi gravi? E allora come si spiega che voglio lo stesso bene alla madre di Charline? La maggior parte dei nostri dialoghi sono tentativi di traduzione (ieri del menù della pizzeria, ovviamente). Eppure le voglio bene, molto bene!!! E sono sentimenti che mi emozionano... Sono una persona fortunata. Molto.
Cerco di passare ad argomenti più leggeri, anche perché questa scena non si può non raccontare. Arriva il cameriere, dopo aver preso gli ordini delle pizze (con quanto orgoglio i miei cuginetti hanno ordinato da soli!) rifà il giro per chiedere cosa vogliamo bere. Il menù è troppo sintetico, quindi chiedo: "Che birre avete?". Lui fa un elenco, da cui io scelgo una Red Erik. "Ma lo sai che è rossa?". Allora... Prima di tutto dammi del lei, perché ho più anni di quanto sembri a te. Poi, per lo stesso motivo, non permetterti di intrometterti nelle mie scelte. Quindi, anche se non sembra, sappi che in fatto di birre ho una cultura molto più vasta della tua. Infine, se quelli della Ceres l'hanno dedicata a Erik il Rosso non l'hanno fato senza motivo! Così anche la gente ignorante di storia, sentendo o leggendo "Red", intuisce che si tratti di una birra rossa! Stupido cameriere inutile!!! Però ne abbiamo riso moltissimo. :) Rileggendo mi sembra giusto specificare che non ho offeso il cameriere rispondendogli così, mi sono limitata a dirgli "Sì, ne sono cosciente!", mentre le altre considerazioni sono state fatte in seguito. Tra l'altro il mio dolce fratellino ha assunto un'aria preoccupata e mi ha chiesto: "Silvia, ma lo sai che la Red Erik... è una birra?". E giù altre risatone.
Un bacio.
14 agosto 2006
E sono felice e rilassata e stanca e sonnacchiosa... E sto bene. Bene. Questo mi ci voleva... Una settimana di campeggio, circondata dalle tende di persone strane, ma perfettamente sola insieme al mio dolcissimo e bellissimo uomo. Come sono fortunata. Seriamente. Un po' mi sono anche abbronzata, anche se naturalmente nessuno in famiglia ha mostrato di crederci. Io stessa ci credo solo perché ho visto il segno del costume, che prima non c'era. Sono tornata ieri mattina... E ieri sera ho ricevuto un'altra proposta di vacanza che mi piacerebbe un mucchio; mio zio mi ha detto all'orecchio: Perché non vieni in Francia? Dai, è facile... Scendi a Parigi e io vengo a prenderti là! E a me, senza un buon motivo, son saliti due lacrimoni che ho ricacciato in gola un po' a fatica. Caspita se mi piacerebbe andarci. Lì c'è una parte specialissima della mia famiglia. Ora che sono venuti qui in vacanza mi dispiace non vederli abbastanza. Ma stasera pizza insieme. Peccato ci sia anche la rumorosa famiglia di mia zia che li ospita. Ma voglio godermi questa serata il più possibile. E senza commuovermi, anche se so che dopo ripartono e non li vedrò più almeno fino all'anno prossimo. Solita piagnona. Ma mi metterò d'impegno.
Un bacio.